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Ottobre Missionario 2021: Testimoni e Profeti

Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale (GMM) ci esorta ad essere “Testimoni e Profeti” con lo stesso coraggio di Pietro e Giovanni che, davanti ai capi del popolo e agli anziani, non hanno paura di dire: “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto ed ascoltato”.

È l’invito a farci carico e a far conoscere ciò che portiamo nel cuore.

Trovi tutto il materiale per l’animazione dell’Ottobre Missionario qui.

Inoltre, come sempre, il Centro Missionario Diocesano si mette a disposizione per qualsiasi attività missionaria da poter fare insieme nelle varie realtà.

Veglia missionaria 2020

“Eccomi, manda me. Tessitori di Fraternità.”
Lo slogan della Giornata Missionaria Mondiale caratterizzerà la Veglia Missionaria Diocesana di Sabato 17 Ottobre, alle ore 21:00, in Cattedrale a Senigallia. Ci saranno le testimonianze missionarie di Rodolfo, appena rientrato dalla Costa d’Avorio, di Suor Gabriella, missionaria in Brasile, e di P. Matteo Pettinari.

Ottobre Missionario 2020: Tessitori di Fraternità

Il messaggio che Papa Francesco ci rivolge per l’Ottobre Missionario e per la Giornata Missionaria Mondiale si caratterizza per una forte spinta vocazionale: “ECCOMI, MANDA ME”.

E’ la risposta di Isaia alla richiesta di Dio: “Chi manderò?”.

E’ la stessa risposta di coloro che hanno preso coscienza dell’essere pronti ad accogliere la presenza dello Spirito Santo ed ascoltare la chiamata alla missione in qualsiasi stato di vita, tutti i giorni.

Questa vocazione missionaria si traduce in un appello a tutti i credenti per diventare “TESSITORI di FRATERNITÀ”. Vogliamo imparare a vivere nuove relazioni, non solo con le persone a noi care, ma con tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino; ispirandoci ai tanti missionari che vivono la fraternità in mezzo a popoli e culture lontane e differenti, ma capaci di incontro e comunione.

Trovi tutto il materiale per l’animazione dell’Ottobre Missionario qui.

Ottobre Missionario 2019 – Un mese straordinario

E’ stato proprio “straordinario”: il mese missionario di ottobre 2019, indetto da Papa Francesco in occasione del centenario dalla promulgazione della Lettera apostolica Maximum Illud di Benedetto XV, è stato davvero un mese missionario speciale, con tante iniziative in tutta la diocesi ed per tutto il mese.

Le trovi riepilogate qui.

“Battezzati e inviati”: Ottobre Missionario 2019

Papa Francesco ha indetto per l’ottobre 2019 un mese missionario straordinario per la chiesa universale, in occasione del centenario dalla promulgazione della Lettera apostolica Maximum Illud di Benedetto XV, con la quale volle dare nuovo slancio alla responsabilità missionaria di annunciare il Vangelo, alla fine del primo conflitto mondiale.

Perché un mese missionario straordinario? Per risvegliare la consapevolezza della missio ad gentes; per riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita e della pastorale; affinché tutti i fedeli abbiano veramente a cuore l’annuncio del Vangelo e la Conversione delle loro comunità in realtà missionarie ed evangelizzatrici; affinché si accresca l’amore per la missione, che è una passione per Gesù e una passione per il suo popolo.

Il MMS può essere l’occasione per intensificare in modo particolare la preghiera, l’annuncio del Vangelo, la riflessione biblica e teologica sulla missione, le opere di carità cristiana e le azioni concrete di collaborazione e di solidarietà tra le Chiese.

L’attività missionaria rappresenta la massima sfida per la Chiesa, l’azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa (EG 15).

Questo centenario sia di stimolo a superare la tentazione ricorrente che si nasconde dietro ad ogni introversione ecclesiale, ad ogni chiusura autoreferenziale nei propri confini sicuri, ad ogni forma di pessimismo pastorale, ad ogni sterile nostalgia del passato, per aprirci invece alla novità gioiosa del Vangelo. Anche in questi nostri tempi, […] insidiati dalla triste volontà di accentuare le differenze e fomentare gli scontri, la Buona Notizia che in Gesù il perdono vince il peccato, la vita sconfigge la morte e l’amore vince il timore, sia portata a tutti con rinnovato ardore e infonda fiducia e speranza […].

Questo ha un significato programmatico e dalle conseguenze importanti: […] tutte le comunità facciano in modo di porre in atto i mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno. Ora non ci serve una “semplice amministrazione”. Costituiamoci in tutte le regioni della terra in uno “stato permanente di missione”» Non temiamo di intraprendere […] una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione. La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie, che la pastorale ordinaria […] sia più espansiva e aperta (EG).

Il MMS si propone come l’inizio di un’avventura di fede, di preghiera, di riflessione e di carità, che non si conclude con il mese stesso 2019, ma può culminare in forme adeguate di un appassionato e rinnovato impegno per la missio ad gentes, come motore e paradigma di tutta la vita e missionarietà della Chiesa.

E’ un appuntamento a cui, come Centro Missionario Diocesano, stiamo già da un po’ di tempo dedicando attenzione, energie, idee. Trovi tutte le informazioni qui.

Sao Luis: la testimonianza di Suor Lindalva

Suor Lindalva, delle suore della Redenzione di Sao Luis in Brasile, offre la sua testimonianza missionaria durante la Veglia di Preghiera che si è tenuta in Cattedrale a Senigallia sabato 20 ottobre, in occasione della Giornata Missionaria Mondiale 2018.

 

 

Il cuore della missione è giovane!

Come molti di voi sapranno, il mese di ottobre è dedicato alla missione nelle sue diverse declinazioni. Quest’anno il tema della Giornata Missionaria Mondiale, che si celebrerà domenica 21 ottobre 2018, si ispira al Sinodo dei Vescovi che si sta svolgendo a Roma: “Giovani per il Vangelo”. Il titolo, che accompagnerà anche la Veglia Missionaria di sabato 20 ottobre, racchiude così due dimensioni: da una parte, si riferisce ai giovani che offrono la loro vita per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo; dall’altra ci ricorda che la missione evangelizzatrice richiede, sempre e comunque, di essere “giovani”.

Come ricorda Papa Francesco, questo è uno slogan che ci testimonia che la giovinezza del cuore non è anagrafica, non è geografica, ma è frutto del nostro uscire, con cuori accoglienti, occhi spalancati sul nostro mondo vicino e lontano, del nostro osare nella straordinarietà del quotidiano, nell’eterna giovinezza dello Spirito che rinnova e fa bella ogni vita, ogni cosa. È la novità del Vangelo che rende giovani perché parla di Gesù di Nazareth, Parola vivente, che continua a camminare e a incarnarsi nella storia quotidiana di ogni popolo della terra. È il Vangelo che ci rinnova rendendoci profeti, portavoce di Dio e dei popoli che lottano per la liberazione di ogni uomo e donna da ogni tipo di schiavitù e oppressione.

La nostra diocesi raccoglie questo invito che guarda lontano ed esce dagli steccati e dai personalismi per volgere lo sguardo verso l’altro.

In questo slogan è forte il richiamo alla freschezza dell’impegno ad gentes che riguarda tutte le comunità cristiane nel loro complesso, indipendentemente dall’età anagrafica. Per essere missionari e missionarie insomma bisogna sempre e comunque avere un cuore giovane!

Con questo atteggiamento nel cuore, ogni cristiano della nostra diocesi è invitato a celebrare la missione nei suoi due eventi caratterizzanti. Il Centro Missionario Diocesano (CMD) vi invita pertanto alla Veglia Missionaria di sabato 20 ottobre alle ore 21.00 in cattedrale a Senigallia alla presenza del vescovo Franco e con la testimonianza di suor Lindalva (suora della Redenzione) che opera nella comunità di Sao Luis e Fortaleza nel nord-est del Brasile ed alla Giornata Missionaria Mondiale di domenica 21 ottobre all’interno delle proprie parrocchie. Siamo chiamati anche a coinvolgerci con gesti concreti di solidarietà a sostegno delle giovani Chiese e dei missionari che si impegnano nelle periferie del mondo, nell’annuncio del Vangelo e nella promozione umana in particolar modo con i piccoli e gli impoveriti.

Stefano Pioppi

Il Vangelo è per tutti

Proponiamo l’intervista di “La Voce Misena” a Padre Matteo Pettinari: una forte testimonianza di cosa significa oggi vivere la missione, ovunque ci troviamo, legati tra noi e con il Signore.

Il mese missionario ci fa visitare il mondo seguendo uomini e donne che non hanno avuto paura di lasciare tutto per annunciare il Vangelo fino agli estremi confini della Terra. Tra questi innamorati del Signore Gesù c’è Padre Matteo Pettinari, missionario della Consolata originario di Monte San Vito, che vive a Dianra, nel nord della Costa d’Avorio. Ha mille cose da fare, ma ha trovato un po’ di tempo per rispondere alle nostre domande.

‘Giovani per il Vangelo’, il tema della giornata di quest’anno: cosa significa e soprattutto che stile missionario chiede alle nostre chiese?

Il Vangelo è freschezza e novità di vita. Il Vangelo è una grazia di rinnovamento e di pienezza… parole e realtà che non possono non far pensare ai giovani! Quando un giovane si lascia toccare e provocare, rinnovare ed anche spiazzare dal Vangelo non può che diventare lui stesso vangelo vivente. L’inevitabile sorte di chiunque l’abbia gustato in profondità è diventare lui stesso un’occasione perché quella pienezza e quella gioia trasformi e incontri altre vite. Certamente le prime a doversi lasciar convertire dal Vangelo sono proprio le nostre comunità cristiane che dovrebbero ritrovare la semplicità e l’essenziale della fede, lasciando che il respiro dello Spirito Santo – lo Spirito del Nazzareno – possa anche rompere tutto ciò che rallenta, sfigura e cerca di intrappolare la novità del Vangelo di Cristo. È triste dover constatare che, a volte, il grande assente delle nostre assemblee e liturgie, dei nostri progetti pastorali e delle nostre realtà associative e parrocchiali sia proprio lui, il Vangelo. A volte sembra che per incontrare il Vangelo bisogna allontanarsi dalle nostre strutture. Ecco, credo che questa è la conversione che lo slogan “giovani per il Vangelo” ci chiede. Una conversione che parte da questa domanda: è il Vangelo di casa nelle nostre chiese?

La missionarietà è la stessa in ogni epoca, oppure c’è qualcosa di peculiare che caratterizza la missione in questo tempo?

La prima cosa che vorrei condividere e gridare è questa: la missione non la si capisce mai, la missione la si vive!

Parlando in modo particolare della ‘missione ad gentes’, c’è da dire che è la forma di tutta l’azione pastorale della chiesa, il paradigma del suo anelito più profondo, il perché della sua esistenza: la chiesa esiste per chi chiesa non è (ancora). Parafrasando il nostro fondatore, il Beato Giuseppe Allamano che diceva a noi missionari: “Voi siete per i non cristiani”, potremmo dire che tutta la chiesa esiste, respira e vive per loro. Credo che la prima conversione che ci chieda la ‘missione ad gentes’ in quanto Chiesa – in ogni luogo, in ogni ambito, in ogni situazione ed in ogni realtà parrocchiale associativa – è proprio questa: renderci conto che la ragion d’essere della nostra esistenza, il nostro baricentro non siamo noi, non è dentro le nostre strutture e le nostre dinamiche ad intra ma fuori, dove il Vangelo non è amato o non è conosciuto o è rifiutato. In quanto chiesa esistiamo per intercettare – con il nostro amore, la nostra testimonianza ed il nostro desiderio di incontrare tutti – proprio queste situazioni e precisamente a partire da coloro che sembrano non avere avuto mai avuto o non ancora o non più il bisogno di Cristo.

Ecco, credo che la missionarietà – quella che ci coinvolge tutti in quanto battezzati e discepoli di Cristo, in quanto (almeno parzialmente) evangelizzati (!) – sia proprio questo: renderci conto che,  come Cristo noi esistiamo per la vita e la salvezza del mondo che coincidono con la gloria del Padre. Missionarietà è quindi vivere sbilanciati, vivere bruciando ad ogni passo un po’ di più quell’egoismo che ci portiamo tutti dentro – personalmente e come chiesa. Missionarietà è questo desiderio di rompere barriere, abbattere frontiere, culturali, politiche, sociali e religiose e seminare la potenza e la bellezza del Vangelo in ogni ambito della vita, con umiltà, discrezione, tenacia, perseveranza e infinita  pazienza. Missionarietà è accogliere lo stile di Maria, donna feriale di Nazareth, donna mischiata a tutte le altre, donna che in niente era diversa dalle altre se non per quella relazione specialissima, personalissima, profondissima con il figlio suo, Gesù di Nazareth, Salvatore di tutti.

Finisco, quindi, immaginando e sognando con voi due coordinate per me essenziali della missionarietà oggi: una relazione intima, profonda, contemplativa e personalissima con Gesù di Nazareth accolto come Signore, amico fratello e Salvatore di tutti e la capacità di mischiarsi e confondersi, nascondersi e perdersi come lievito che feconda e trasforma ogni realtà della nostra vita ed ogni ambito della società.

Laura Mandolini.

Da “La Voce Misena” dell’11 Ottobre 2018.

Giovani per il Vangelo

Rinnovarsi tutti nella parola di Gesù.

Questo il tema della prossima Giornata Missionaria Mondiale, questo il tema delle Giornate nazionali di formazione e spiritualità missionaria, alle quali anche un gruppetto del nostro Centro Missionario Diocesano ha preso parte, ad Assisi, dal 26 al 29 agosto. Ciascuna giornata si è aperta con un racconto video e testimonianze dal Convegno Missionario dei Giovani svoltosi nel mese di aprile, seguiti dalla lectio divina tenuta dal biblista del C.M.D. di Milano Luca Moscatelli, e da vari interventi di approfondimento: da parte di don Alberto Lolli (formatore ed esperto di pastorale giovanile della diocesi di Milano), di Laura Gusella (monaca e biblista della fratenità Maranatha di Piombino – FI), del missionario del PIME padre Gianni Criveller, di alcuni collaboratori della fondazione Missio della C.E.I. (promotore del convegno) e di alcuni giovani provenienti da varie diocesi italiane, che hanno animato con entusiasmo e profondità i laboratori biblici.

Davvero un tempo di grazia per i 230 partecipanti, un tempo di preghiera, di riflessione, di sogno, di ricerca, di proposta, di verifica, incentrato sì sull’annuncio del vangelo ai giovani, ma soprattutto, autenticamente, sull’annuncio gioioso dei giovani stessi, che chiedono, nel grido silenzioso del loro cuore, testimonianze vocazionali di un’autentica pienezza di vita, profondamente e radiosamente radicate in Cristo. Sentiamoci quindi tutti coinvolti e tutti chiamati in occasione del sinodo episcopale sui giovani che si aprirà il 3 ottobre: un sinodo che sia di tutti i giovani e per tutti i giovani, per i quali la nostra chiesa sia una fraternità educante, una casa dello spirito, una famiglia che dialoga.

Ecco alcuni spunti sui temi di fondo delle giornate: Vocazione – “A uno diede cinque talenti …” (Mt 25, 14-30), Futuro – “Crederanno in me, mediante la loro parola” (Gv 17, 1-26), Profezia – “Voglio dare a quest’ultimo quanto a te” (Mt 20, 1-16), Nuovi esodi – “Costoro, chi me liha generati?” (Is 49, 8-22).

Siamo chiamati, uno ad uno, a contribuire alla salvezza del mondo, ad essere creativi, ad essere intraprendenti per Dio. Ma i nostri luoghi, i luoghi delle nostre comunità, sono liberi e creativi? Ogni persona, con la sua unicità, svela aspetti unici della rivelazione: i racconti di Dio siamo noi, andiamo dunque là dove si gioca il futuro; è vecchia la chiesa che ha paura di andarci.

I giovani non amano se non i propri sogni, e potrebbe non esserci incubo peggiore che essere prigionieri del sogno di un altro, ma la rivoluzionaria verità della vocazione cristiana, è che solo nel sogno di Dio, abita la felicità; i giovani hanno paura del non senso della vita, hanno (abbiamo) bisogno che qualcuno li afferri e che risponda al loro grido. Gli adulti siano dunque testimoni del desiderio che non si spegne, dell’uomo che ricerca, che non ha smesso di guardare il cielo, ottimisti e fiduciosi nei confronti del futuro di bene che Dio ci propone.

La vita richiede una parte teoretica necessaria, ed è la giovinezza che anticipa tutti i temi nodali della vita. Andiamo quindi alle radici, domandandoci quali siano le condizioni di possibilità della fede, sentendoci in uno stato permanente di conversione che favorisca una comprensione vocazionale del cristianesimo, il recupero della vita come vocazione, risvegliando immaginari di fraternità, orizzonti, desideri. Impegniamoci a leggere in profondità le esperienze riuscite di fraternità, ad individuare dei piccoli ma concreti itinerari di fraternità, riconoscendo e vivendo l’amicizia come via maestra della missione. Ricordiamoci che siamo figli di un Dio che non ama le strutture, ma di un Dio che cammina nella storia.

Facciamoci custodi del legame profondo tra servizio e discernimento, rifiutando l’”esperienzialismo”, poniamo attenzione alle frontiere invisibili che si frappongono all’annuncio (il linguaggio, le convenzioni, le apparenze…), sapendoci avvicinare riconoscendo le ferite e camminando uno accanto all’altro. Lasciamo ogni paura, affidiamo il vangelo ai giovani!

A livello diocesano, in occasione della GMM, invitiamo tutti quanti ed in particolare tutti i giovani, ad una veglia di preghiera in cattedrale, sabato 20 ottobre alle ore 21,00.

Veglia Missionaria 2017 – Video

Riviviamo la Veglia Missionaria di sabato 21 ottobre 2017, in Cattedrale a Senigallia, presieduta dal Vescovo Franco (qui il momento dell’omelia) e con la bella testimonianza di Giuseppe e Sonia sull’esperienza missionaria della loro famiglia in Cina (qui il momento della testimonianza).

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