Dianra – Costa d’Avorio
Dianra è una piccola cittadina di circa 5000 abitanti nel nord della Costa d’Avorio, a circa 500km dalla capitale economica del paese, Abidjan. Si trova in una regione caratterizzata dalla cosiddetta savana erbosa, un ambiente caratterizzato da una foresta rigogliosa e da grandi ed imponenti alberi. O forse fra un po’ si dovrà dire “un tempo caratterizzata da una foresta rigogliosa”, a causa di uno sviluppo a dir poco incontrollato e molto poco equilibrato dell’agricoltura e delle attività umane. Ma è anche un’area non proprio facile da raggiungere e quindi piuttosto isolata rispetto al resto del paese.
A Dianra operano, guidando le parrocchie di Dianra Prefecture e Dianra Village, i missionari della Consolata Padre Matteo Pettinari, di Monte San Vito, Padre Manolo, spagnolo, e Padre Raphael, keniano.
E’ proprio grazie alla presenza di Padre Matteo che è nato e si è consolidato in questi anni il legame tra la diocesi di Senigallia e le comunità nate a Dianra e nei villaggi attorno ad essa, più di 50, per un’estensione territoriale pari a due volte quella della nostra diocesi.
La zona nord della Costa d’Avorio è una terra di recente evangelizzazione, in cui il cristianesimo ha una diffusione piuttosto limitata rispetto all’islam ed alle religioni tradizionali. I Padri dedicano quindi molta attenzione all’evangelizzazione, ma anche al rapporto con le altre confessioni.
Accanto a questo, numerose sono le attività che i Padri promuovono a favore delle popolazioni locali.
Sostegno alla Salute
L’impegno dei missionari nel mondo della sanità è iniziato negli anni della ribellione e della guerra (2002-2011), nei quali la regione di Dianra – non essendo più sotto il controllo governativo – era in mano alle forze ribelli e praticamente abbandonata. I segni e le conseguenze di quest’abbandono hanno generato ferite profonde, allargato il fossato della diseguaglianza tra nord e sud del paese, favorito ogni tipo di speculazione sulla vita umana, avvantaggiato uomini senza scrupoli e – ovviamente – moltiplicato morte e sofferenze dei più poveri e dei più deboli.
Questo impegno ha portato, nel tempo, alla costruzione del Centro di Salute di Dianra Village, che comprende un centro di primo soccorso, una maternità, un laboratorio analisi, uno studio dentistico, una farmacia ed alcune case nelle quali poter ospitare medici ed infermieri che lavorano nella struttura sanitaria.
Ecco alcune parole di Padre Matteo a questo riguardo (Ottobre 2015):
Ciò che veramente conta è avere un’équipe sanitaria motivata, eticamente e deontologicamente esemplare, affiatata e onesta. Un’équipe che abbia a cuore la persona del malato e la sensibilizzazione della gente così restia ad affidarsi alle cure della “medicina moderna”. Anche perché troppo spesso i dispensari e presidi sanitari (pubblici e non) sono luoghi in cui si guarda solo alla tasca del malato: una tasca da svuotare e depredare, approfittando dell’analfabetismo, dell’ignoranza, della povertà e dell’ingenuità dei più deboli…
In sintesi, alcuni dei progetti legati alla nostra realtà:
a. Prossimità alla popolazione nella nostra area sanitaria: il distretto sanitario, con il quale siamo in ottima collaborazione e da cui dipendiamo, ci ha affidato 11 villaggi. Mensilmente desideriamo visitarli con regolarità, per le vaccinazioni, le consultazioni prenatali e campagne di sensibilizzazione e prevenzione, oltre che per avvicinare loro i servizi del centro, come la nostra farmacia. Ciò significa che in ogni villaggio dovremmo ”reclutare” e formare una persona di fiducia che diverrebbe la nostra antenna in mezzo alla popolazione. Inoltre, vorremmo poter costruire almeno una piccola tettoia e un piccolo magazzino da riservare alle nostre visite e che sarebbe come un presidio sanitario nel villaggio. Il centro, per il momento, dispone di una sola moto e, volendo moltiplicare le visite e le unità mobili, dovremmo procurarcene un’altra.
b. Incentivo alle consultazioni prenatali e al parto alla maternità: molto bassa è la frequentazione della maternità in rapporto al numero di parti nella zona che ci è affidata. Molte donne partoriscono in casa o in “cliniche” dove persone senza scrupoli si fanno passare per operatori sanitari causando più danni (spesso mortali) che altro. Inoltre moltissime gravidanze sono a rischio perché non sono oggetto di alcun tipo di accompagnamento: le donne non vengono alle consultazioni, non si vaccinano né fanno poi vaccinare i loro figli… Ecco che allora abbiamo pensato di incentivare la frequentazione del centro ed il ricorso ai servizi sanitari che possiamo offrire anche con il sostegno della sanità pubblica (i vaccini sono gratuiti) offrendo al momento del parto alle mamme ed ai neonati dei piccoli doni (un sapone per il corpo, un sapone di Marsiglia, qualche abitino per il neonato). In questo senso un grande grazie va all’Associazione “Piccole stelle d’Africa” che ci sostiene e che ci ha permesso di iniziare questo progetto.
c. Malnutrizione: visitando con regolarità i nostri villaggi, ci rendiamo conto della presenza di bambini malnutriti, spesso più per la negligenza e ignoranza (in senso letterale) dei genitori e delle famiglie che per mancanza reale di possibilità di offrire una nutrizione migliore. Ma quale povertà maggiore dell’incoscienza e dell’incapacità di valorizzare le proprie risorse per metterle al servizio dei propri figli? Ecco che allora un progetto di sensibilizzazione sull’importanza della nutrizione infantile e le sue componenti, come anche di appoggio e sostegno con medicinali e cibo per integrare la dieta domestica ci sembra abbastanza urgente. Proprio in questi giorni una fondazione americana ha approvato una nostra domanda in questo senso e nelle prossime settimane potremmo iniziare questo tipo di servizio ai nostri fratellini malnutriti e alle loro mamme!
d. Formazione del personale: una delle priorità del nostro centro non può che essere proprio la formazione della sua équipe. Già sosteniamo tre giovani (due ragazze ed un ragazzo) nel percorso di formazione per diventare operatori sanitari che poi lavoreranno nel nostro dispensario. Due sono al terzo ed ultimo anno (Serge e Adèle) ed una al secondo (Thérèse). Qui, però, mi riferisco alla formazione permanente, alla partecipazione ad eventuali corsi di aggiornamento come anche all’eventualità della loro organizzazione in loco chiamando esperti e persone qualificate o anche solo mettendo a disposizione del nostro medico una biblioteca di base ben equipaggiata per preparare lui stesso, mensilmente e secondo un programma stabilito, gli incontri per il personale. In questo ambito, come potrete immaginare, vorrei investire molto di più perché soltanto persone qualificate possono rendere un servizio di qualità.
e. Acquisto medicine e sostegno del personale: uno degli obiettivi della nostra gestione e dell’amministrazione di cui sono attualmente il responsabile, è quello di poter rendere il centro sostenibile in loco con le sue proprie risorse e le entrate legate alle sue attività. Ma non potremmo trasformare il nostro servizio in business senza tradire il senso di ciò che siamo, viviamo e desideriamo offrire… Ecco allora che i prezzi dei nostri servizi sono simili a quelli del servizio pubblico e a volte anche inferiori, con la piccola differenza che noi non riceviamo alcun sussidio da parte dello stato… Ciò che ci permette di avere un po’ di respiro (ma non riuscendo ancora ad essere autosufficienti) è il servizio di farmacia con la vendita di medicine, anch’esse a prezzi inferiori delle altre farmacie. Se ricevessimo sussidi e aiuti per il loro acquisto, ciò renderebbe tutto più facile e potremmo anche aumentare sensibilmente i salari – cosa che, comunque, l’anno prossimo farò in maniera ancor maggiore che quest’anno… nonostante tutto. In questo senso, una delle nostre speranze per il prossimo anno è l’integrazione nell’amministrazione pubblica almeno del nostro medico, che così sarebbe non più pagato dal centro ma dallo stato. Lo stesso speriamo per l’ostetrica e per almeno un altro infermiere (da giugno ne abbiamo uno mandato dal distretto sanitario e che si sta integrando abbastanza bene). Attualmente il centro assicura il salario ad un medico, un’ostetrica, tre operatori sanitari ed offre un piccolo incentivo a due giovani in stage, all’infermiere mandato dallo stato e ad una signora che viene un paio d’ore al giorno per assicurare la pulizia dei locali.
Alfabetizzazione degli adulti e scolarizzazione dei bambini
La regione di Dianra presenta la più alta percentuale di analfabetismo di tutta la Costa d’Avorio. Se si tiene conto della situazione generale del paese (secondo un rapporto UNICEF del 2008 il tasso netto d’iscrizione alla scuola primaria è del 62% per i bambini e del 50% per le bambine, mentre il tasso di alfabetismo fra gli adulti è del 48%; cifre ancora più pesanti se si pensa che solo il 55% dei bambini sono registrati alla nascita), si comprende molto bene il motivo per cui i missionari della Consolata, fin dal loro arrivo a Dianra nel 2001, hanno iniziato un progetto di alfebetizzazione serale che si è sempre più esteso mettendo piano piano radici più profonde.
Per quanto riguarda questo progetto, i bisogni vanno soprattutto nella direzione di elettrificare con pannelli solari i luoghi in cui si effettuano i corsi, di mantenere le istallazioni già presenti che presentano costi di manutenzione non sempre facili da gestire e, in alcuni casi, di prevedere nuovi luoghi adatti per accogliere i corsi serali. Inoltre, alla fine di ogni mese, affinchè i giovani animatori dei corsi possano beneficiare di un “incentivo” al loro impegno, bisogna sempre arrotondare quanto ricevuto dalla modesta partecipazione chiesta agli iscritti ai corsi. A questo si aggiungono i costi per il materiale didattico per gli insegnanti e per lo svolgimento regolare dei corsi (per esempio i gessi, i sussidi e le guide pedagogiche, i libri di testo, etc.).
Particolarmente importante è poi l’integrazione ai corsi delle donne della comunità, la cui quasi totalità è completamente analfabeta.
Sempre per quanto riguarda l’ambito educativo, un altro aspetto in cui i Padri cercano di incoraggiare, appoggiare e sensibilizzare è quello della scolarizzazione, attraverso un fondo alimentato con donazioni libere ed utilizzato nei mesi di settembre ed ottobre per aiutare le famiglie più in difficoltà nell’iscrivere e fornire del materiale scolastico i loro numerosi figli.
Microcredito
Un’altra importante attività è il programma di microcredito, che ad oggi ha aiutato 165 donne ad avviare piccole attività economiche. Il programma, partito con una piccola somma iniziale messa a disposizione dalla missione, si è ormai consolidato ed è in grado di autosostenersi grazie a percentuali di rimborso dei prestiti che non sono scese mai sotto il 98 per cento. A gestire le donne sono sei responsabili, una delle quali è musulmana, a riprova che la missione di Dianra ha nel dialogo con le altre religioni uno dei suoi punti fermi.
Animazione estiva
Le colonie estive sono un momento cardine della vita estiva della missione di Dianra. Nell’arco di una settimana, i bambini (oltre 50 nella colonia di Dianra, 8-12 agosto 2016, ed oltre 70 nella colonia di Sononzo, 15-19 agosto 2016), partecipano a laboratori di canto, teatro, disegno, video ed educazione, sotto la guida piena di vitalità di giovani animatori del villaggio. Tutta la colonia è dedicata ad un tema specifico (la famiglia nel 2016), ed ogni singolo laboratorio, giorno per giorno, tratta questo tema da un diverso punto di vista (“Proteggere, Condividere, Perdonare, Provvedere, Pregare” sono state le “parole d’ordine” delle 5 giornate di colonia nel 2016).