Chiamati alla vita – Giornata dei Missionari Martiri 2018

Il 24 marzo 1980, mentre celebrava l’Eucarestia, venne ucciso Monsignor Oscar A. Romero, Vescovo di San Salvador nel piccolo Stato centroamericano di El Salvador. La celebrazione annuale di una Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, il 24 marzo, prende ispirazione da quell’evento sia per fare memoria di quanti lungo i secoli hanno immolato la propria vita proclamando il primato di Cristo e annunciando il Vangelo fino alle estreme conseguenze, sia per ricordare il valore supremo della vita che è dono per tutti.

Quest’anno la Giornata dei Missionari Martiri coincide con la domenica delle Palme e quindi, per la nostra diocesi di Senigallia, con la celebrazione della Giornata della Gioventù che viviamo insieme alla Festa della Famiglia. Per questo la Giornata dei Missionari Martiri sarà celebrata a livello parrocchiale o di unità pastorale, in particolare con la celebrazione della Via Crucis venerdì 23 marzo.

E’ disponibile il testo della Via Crucis in formato pdf e word.

Sarà anche l’occasione per fare memoria dei 23 missionari uccisi nell’anno 2017: 13 sacerdoti, 1 religioso, 1 religiosa ed 8 laici. Essi sono così ripartiti base ai continenti: in America sono stati uccisi 11 operatori pastorali (8 sacerdoti, 1 religioso, 2 laici), in Africa sono stati uccisi 10 operatori pastorali (4 sacerdoti, 1 religiosa, 5 laici), in Asia sono stati uccisi 2 operatori pastorali (1 sacerdote, 1 laico).

Don Michele Autuoro, direttore di Missio Italia, organismo pastorale della CEI, ci introduce di seguito al tema della Giornata di quest’anno.

Mentre scrivo questa breve presentazione del numero speciale de L’animatore missionario dedicato alla 26° Giornata di Preghiera e Digiuno in memoria dei missionari martiri che si celebra il prossimo 24 marzo, apprendo che papa Francesco ha autorizzato la pubblicazione del decreto che riconosce il martirio del vescovo di Oran in Algeria, mons. Pierre Claverie, e di altri 18 compagni, sacerdoti, religiosi e suore, uccisi in Algeria negli anni 1994-1996. Tra loro anche i sette monaci trappisti del monastero di Tibhirine, rapiti nella notte tra il 26 ed il 27 marzo 1996 ed uccisi il 21 maggio successivo, la cui vicenda ha ispirato nel 2010 il film “Uomini di Dio” del regista Xavier Beauvois, che durante la 63ma edizione del Festival Cinematografico di Cannes vinse il premio Grand Prix Speciale della Giuria.
La memoria di quei fatti ci introduce al tema della Giornata di quest’anno, Chiamati alla vita. Alla vita vera naturalmente, la vita della Grazia secondo lo Spirito Santo, la vita di coloro che nel battesimo si immergono nella morte di Cristo per risorgere con lui come “nuova creatura”. Con il battesimo infatti siamo incorporati a Cristo e alla sua Chiesa, per sempre apparteniamo a Lui e con Lui partecipiamo alla vita divina trinitaria, come insegna il Catechismo della Chiesa cattolica.
È la vita nuova di cui parla l’Apostolo Paolo nella sua Lettera ai Romani “O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova”.
È la vita evocata dall’immagine che appare sulla copertina di questo opuscolo (e manifesto della giornata, ndr): i resti di un antico battistero, quello della chiesa di Shivta nel deserto del Negheb, che richiama il senso profondo della rigenerazione in Cristo attraverso l’immersione di tutta la persona nell’acqua battesimale.
È la vita alla quale sono chiamati non solo i martiri, nella loro suprema testimonianza del più grande amore, quello di dare la propria vita per quelli che si amano, ma anche tutti e ciascuno di noi nella quotidiana testimonianza di una fede vissuta nella carità e amicizia verso quanti sono privati, ovunque nel mondo, di una vita in pienezza.

Da “L’Animatore Missionario”, anno 13, n. 1 (gennaio/marzo 2018).

Veglia Missionaria 2017 – Video

Riviviamo la Veglia Missionaria di sabato 21 ottobre 2017, in Cattedrale a Senigallia, presieduta dal Vescovo Franco (qui il momento dell’omelia) e con la bella testimonianza di Giuseppe e Sonia sull’esperienza missionaria della loro famiglia in Cina (qui il momento della testimonianza).

Al cuore della fede cristiana… la missione!

La Giornata Missionaria Mondiale (GMM) di domenica 22 ottobre, dal titolo “La messe è molta” (Mt 9,35), è il fulcro di un intero mese dedicato all’animazione missionaria. La GMM si celebra dal 1926, anno in cui Pio XI decise di indire per tutta la Chiesa una giornata annuale in favore dell’attività missionaria. Ogni anno il Papa prepara l’evento con un messaggio, quest’anno dal titolo “La missione al cuore della fede cristiana”.

Secondo Papa Francesco “la Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe con l’esaurire il proprio scopo e scomparire”. Per questo è vitale che le nostre comunità passino dall’assaggiare occasionalmente la missione al masticarla come un “pane quotidiano”!

Sono più di 7 miliardi le persone che vivono nel “villaggio globale”, una moltitudine sterminata, una messe copiosa, in cui i cristiani sono tenuti a irrorare il Vangelo e con esso la pace, la giustizia e la misericordia delle beatitudini di Cristo (cf. Mt 5,3-12). Se davvero, come afferma Gesù, abbiamo davanti a noi tanta messe pronta per essere raccolta, significa che Qualcuno ci ha preceduto, un misterioso Seminatore ha sparso semi di verità e di bene che già fruttificano ovunque. Essere missionari, secondo la parola di Cristo, significa essenzialmente raccogliere, condurre al Padre tanto frutto che ovunque è già presente, e di cui non siamo gli autori ma i servi. La messe non è nostra… eppure ne siamo responsabili!

I missionari della nostra diocesi (vedi qui) ogni giorno sono impegnati a vivere questo fra popoli e persone di altre religioni e culture, immersi nella vita dell’altro, in cammino con l’altro, verso l’oltre del regno di Dio, che è sempre incomparabilmente più vasto e ampio di noi. La missione ad gentes, alla quale essi dedicano la vita, è il grande dono che ci fanno, un fermento potente di conversione e dilatazione del cuore al sogno di Dio.

Stefano Pioppi, Don Andrea Falcinelli.

Sulle Strade del Mondo 2017 – Video

Domenica 8 ottobre, ad Ostra, Pietro, Martina, Eva, Laura, Filippo, Enea, Pietro e Roberta hanno condiviso la loro esperienza di missione in Uganda, Bolivia, Costa d’Avorio, Egitto, Perù e Tanzania.

Riviviamo le loro testimonianze nel video dell’incontro.

 

Sulle Strade del Mondo 2017

PARTIRE è il verbo che ha più affascinato le persone che ci racconteranno la loro esperienza fatta nei vari paesi dell’Africa e dell’America Latina.

Pietro, Martina, Eva, Laura, Filippo, Enea, Pietro e Roberta condivideranno la loro esperienza di missione Domenica 8 Ottobre alle ore 16:30 ad Ostra, nella saletta del Congresso in Vicolo Montanari 3.

Vivere per alcune settimane fuori dalla propria terra e cultura, incontrando altre culture è un avvenimento importante, non un fatto tra i tanti, non un turismo diverso,  almeno per persone che si sono preparate a questo facendo un cammino missionario.

La PREPARAZIONE è il momento fondamentale per vivere in maniera intensa e significativa l’esperienza, infatti i nostri amici hanno fatto questo percorso con i Francescani, in Parrocchia, con i Salesiani e con l’Operazione Mato Grosso.

Ci racconteranno come sono USCITI dal nostro mondo/cultura per avvicinarsi ed ENTRARE in un altro, con modi diversi di vedere e leggere la realtà, modalità diverse di vita, di uso del tempo, di valutare la persona, la fede, Dio, la terra e ciascuno in maniera specifica in base al paese in cui è andato: Uganda, Bolivia, Etiopia, Egitto, Perù, Tanzania e Costa d’Avorio.

Scopriremo come hanno superato le difficoltà alle quali erano stati già preparati, dalla difficoltà di comunicare al non far nulla o quasi; come si sono mossi per capire il significato delle cose e come hanno vissuto l’incontro con le persone. Non si parte per fare qualcosa, per realizzare un progetto, ma per incontrare le persone con la loro vita, la loro storia, la loro fede e la loro realtà; poi magari si potrà vedere se si potrà fare qualcosa che serva a loro e non a noi.

Quattro sono i momenti importanti per chi va in missione e per la Chiesa locale: la Preparazione, l’Invio, lo Scambio e il Rientro.

Proprio il rientro significativo nelle comunità può permettere di spiccare il volo in libertà responsabile.

Un gruppo missionario a Chiaravalle

Da alcuni mesi si è formato nella Parrocchia di Santa Maria in Castagnola a Chiaravalle, incoraggiato dal Parroco Don Giuseppe Giacani, il gruppo missionario.

Siamo, per ora, un piccolo gruppo di persone convinte che la Chiesa debba avere orizzonti grandi come il mondo, che per vivere la fede in maniera autentica occorre aprirsi verso gli altri, vicini e lontani, mettendosi al servizio della propria comunità, dentro e fuori dei propri confini. Crediamo che il compito del gruppo sia di ricordare questa vocazione missionaria attraverso la riflessione e la diffusione della Parola di Dio. Riteniamo fondamentale inoltre occuparci e preoccuparci di far conoscere altre culture e popoli con realtà spesso complesse, e le situazioni di difficoltà e di ingiustizia degli ultimi, anche vicini. In collaborazione con il Centro Missionario Diocesano e con le parrocchie della vicaria, cerchiamo di rendere visibili e supportare le iniziative e i progetti missionari presenti in vari paesi del mondo, facendo opera di sensibilizzazione di questa importante dimensione della Chiesa.

Il gruppo, fin dall’inizio, ha voluto mettere al centro della propria attività la Celebrazione Eucaristica: “ogni Messa è sempre per il mondo intero e ogni sacramento è forza per costruire il Regno di Dio”. E’ ormai un appuntamento fisso la Messa pomeridiana del 1° venerdì del mese: con la preghiera abbiamo avuto modo di presentare i continenti con le loro peculiarità e alcune figure di santi, alcuni poco conosciuti, ma testimonianze vive dell’amore di Dio per l’uomo.

In questo periodo abbiamo avuto il dono di avere tra noi Padre Matteo Pettinari, missionario della Consolata in Costa d’Avorio, con il quale abbiamo condiviso alcuni momenti forti nelle celebrazioni liturgiche e negli incontri che abbiamo vissuto anche nelle altre parrocchie della vicaria. Proprio Padre Matteo ci ricorda che siamo missionari sempre nella nostra vita, persone erranti sulle strade del mondo, con le mani e i piedi impolverati delle nostre esperienze, inviati da Dio per incontrarci e condividere il pane con l’altro, chiunque esso sia.

Allo scopo di aiutare la missione di Padre Matteo abbiamo organizzato un concerto di solidarietà, “Una nota per Dianra”, che si terrà Sabato 7 Ottobre 2017 presso il Teatro Valle di Chiaravalle. L’evento fa parte delle iniziative dell’Ottobre Missionario, mese dedicato particolarmente alla preghiera, affidando al Padre i missionari, i paesi, i problemi, le situazioni, la Chiesa di tutto il mondo. Ricordiamo poi la Messa missionaria di venerdì 6 ottobre, alle ore 18:30, a Chiaravalle, celebrata proprio da Padre Matteo.

Infine vogliamo esprimere la disponibilità e la gioia ad accogliere altre persone che volessero condividere questo cammino di “missione”, convinti che tante piccole gocce formano il mare.

Il gruppo missionario della Parrocchia di Chiaravalle

Ottobre missionario 2017

Incontri in missione

Gli incontri che si fanno durante un’esperienza missionaria sono una delle cose che maggiormente lasciano un segno nelle persone che li vivono e che poi rientrano a casa. Ecco il video della testimonianza di Don Andrea Rocchetti, parroco di Monte San Vito e Borghetto, sull’esperienza a Dianra nell’Agosto del 2016.

Per fare del mondo una sola Famiglia – Video

Pubblichiamo il video della serata missionaria in ricordo di P.Giovanni Montesi, organizzata dalla Parrocchia S.Pietro Apostolo di Corinaldo lo scorso 27 Gennaio, con immagini e testimonianze del viaggio in Camerun di Sara e Mauro Montesi, e con la presenza di P.Eugenio Montesi.