Una marea verde
E’ da poco trascorsa la dedicazione della nuova chiesa di Dianra Village. L’abbiamo vissuta qui, nella nostra diocesi, (quasi) come là, in Costa d’Avorio. Carla condivide con noi la sua testimonianza.
Cari amici,
domenica 3 marzo, qui a Dianra, si è data appuntamento una marea di persone verdi! Verdi perché il pagne, e cioè la stoffa scelta per confezionare gli abiti e l’ uniforme, era verde; unica eccezione le corali, per loro il colore era il bianco. Questa marea, venuta con ogni mezzo da villaggi vicini e lontani, aveva percorso anche più di 100 km di pista rossa, calda e polverosa per l’occasione ed oltre al verde era colorata di gioia ed entusiasmo, visibilmente orgogliosa di partecipare alla dedicazione della nuova chiesa.
Una chiesa bellissima e coloratissima ad immagine della gente che la riempiva, una splendida costruzione dove la simbologia e l’architettura cristiana si fondono con la cultura locale.
All’ingresso centrale, come nelle antiche basiliche, è situato il battistero, proprio per sottolineare la centralità del battesimo per il cristiano – battesimo che è la porta attraverso la quale si entra nella vita nuova in Cristo, nello spazio della salvezza.
All’interno, sulle pareti laterali, sono dipinte scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Ciò, come nei tempi passati, permette anche ai non scolarizzati di conoscere anche visivamente dell’annuncio della fede: è la Bibbia dei poveri!
Alla fine della navata centrale si erge poi l’abside, maestoso e luminoso, dove troneggia il Cristo risorto.
Le mie parole non riescono a trasmettere tutto il bello di questa grande opera, ma potete, volendo, trovare tante belle immagini illustrative in questo sito o nella pagina Facebook del Centro Missionario Diocesano di Senigallia.
Mi piace sottolineare la novità e l’importanza di questa bellissima chiesa (scusate se mi ripeto, ma è la verità) in un contesto di grande povertà ed in cui i cristiani sono una esigua minoranza religiosa. Essa è unica nel suo genere, rende visibile la comunità cristiana e con la sua bellezza permette ai fedeli (e a tutti quanti la visiteranno) di alzare lo sguardo verso il Cielo, verso Dio.
Il tutto è ancora più bello perché frutto della comunione e dell’amicizia tra la diocesi di Senigallia (terra d’origine del parroco, il missionario della Consolata padre Matteo Pettinari) e la comunità di Dianra.
La presenza del vescovo Franco, che ha presieduto la celebrazione, e del vescovo emerito don Giuseppe hanno rafforzato e reso ancor più palpabile questo legame.
Tanti, infatti, della nostra diocesi, hanno pregato, sostenuto economicamente e lavorato alacremente in Italia e direttamente qui a Dianra per la costruzione della chiesa, insieme alla comunità.
E domenica, a cominciare dalle autorità civili e religiose, ma anche da molte altre persone, ci sono state parole, gesti simbolici e commoventi di ringraziamento per tutti quelli che in qualsiasi maniera, senza conoscere, senza vedere e da lontano hanno voluto collaborare.
Commovente, per me, è stato vedere che tra quanti ringraziavano molti erano mussulmani.
Dopo il tanto lavoro, l’attesa frenetica della vigilia, la giornata, come tutte le belle cose, è volata in un attimo, ma sicuramente la gioia provata, il ricordo di tanti volti sorridenti e fieri resteranno indelebili nei nostri cuori. Come resterà preziosa la veglia preparatoria che sabato sera si è celebrata quasi in contemporanea nella chiesa di Marina di Montemarciano ed a Dianra Village, espressione di quell’Amore di Dio che ci fa fratelli al di là dei km che ci separano, delle difficoltà linguistiche che, come per incanto, si annullano nella comunione della fede e della preghiera, nel mistero luminoso della fraternità della Chiesa… quella di pietre vive!
Ciao a tutti!
Carla Paccoia
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