Uomo che viene dal mare
In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato di domenica 14 gennaio, Giorgia Pettinari, membro del CMD di Senigallia, ci presenta la sua scultura “Uomo che viene dal mare”, esposta in occasione della Biennale Arteinsieme 2017 presso il Museo Tattile Statale Omero di Ancona.
Tecnica e materiali: scultura in bronzo, cristalli di marmo e ferro.
Dimensioni: 8 x 30 x 22,5 cm
“Uomo che viene dal mare” è un omaggio ai migranti, di ieri e di oggi. Uomini in viaggio che sfidano il mare in cerca di vita, ma che spesso trovano morte. Uomini in viaggio col loro bagaglio di sogni e debolezze, che le intrepide onde avvolgono, scuotono e… lasciano a riva. A Lampedusa c’è una Porta sul Mare che, come disse Padre Kizito Sesana, «è per un traffico a due direzioni», ovvero per chi arriva e per chi accoglie e forse partirà; la mia scultura, seppur non viva di questa dualità, spero possa far riflettere e dolcemente meditare così come lo fa “Porta d’Europa”.
In “Uomo che viene dal mare” il pesce affonda se stesso a riva: è di bronzo, pesante, freddo, un corpo privo di vita, ma con grandi potenzialità luminose; così è anche l’uomo, nel cui animo si cela un bagliore di luce che a volte, purtroppo, non si sprigiona e non è rivelato. Il suo corpo giace sulla spiaggia, una distesa di cristalli di marmo, materia luminosa e accattivante agli occhi di chi arriva, eppure dietro questo fascino esteriore si nasconde grande aridità: la pietra infatti non nutre, non porta vita… da lontano sembra si tratti di cristalli di sale, materia che dà gusto e sapore alle cose, ma sale non è.
Con l’augurio che “Uomo venuto dal mare” possa far contemplare con mani, occhi e… cuore.
Giorgia Pettinari
gio.petti@yahoo.it
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